2011 • il nostro primo e divertentissimo live immortalato su CD con l'ntento di riuscire a catturare l'energia, e la spontaneità scaturita ai nostri concerti sia da parte nostra che del pubblico presente. Il nome è preso in prestito dal doppio vinile dei Doors registrato nel corso di live infuocati ed irripetibili.... non è un caso che Steve ne sia un accanito sostenitore.

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Disco in studio che si avvale della prestigiosa collaborazione di Mauro Ermanno Giovanardi ex La Crus, 

Prodotto da Sam e Mauro Ermanno Giovanardi, distribuito da Audioglobe in collaborazione con Musiche Metropolitane di Luca Zannotti, contiene sia brani inediti firmati da Mauro Ermanno Giovanardi che sue canzoni rivisitate, sia grandi classici di De André, Buscaglione, Ciampi, Celentano e altri autori con incursioni in territori musicali mai esplorati. Il tutto rivestito dal magico suono dell’ukulele del Sinfonico Honolulu, e impreziosito dalla presenza di tanti amici ed ospiti illustri tra cui Nada, Riccardo Tesi, Vincenzo Vasi e Marco Lodoli.

Questa la tracklist di “Maledetto Colui Che E’ Solo”: “Accarezzami Musica” (inedito); “Io Confesso” (M.E. Giovanardi); “Storia D’Amore” (A. Celentano); “Livorno” feat. Nada (P. Ciampi); “Non E’ L’Amore Che Va Via” (V. Capossela); “Solo E Col Sole In Faccia” (Inedito); “Nel Ghetto” (A. Radius); “Ho Visto Nina Volare” (F. De André); “Come Ogni Volta” (La Crus); “Anche Se Non Lo Sai” (Inedito); “Un Cuore a Nudo” (M.E. Giovanardi); “Noi Duri” (F. Buscaglione).




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Il Sorpasso

Otto ukulele, percussioni e basso ed ecco l'originale formazione dei livornesi Sinfonico Honolulu che dopo aver esplorato le potenzialità dello strumento nella reinterpretazione di cover rock internazionali, l'album d'esordio “Absolutely Live”, e la collaborazione con l'ex La Crus Mauro Ermanno Giovanardi per “Maledetto colui che è solo” nel quale reinterpretavano classici della canzone italiana, adesso fanno il grande salto di un album composto principalmente di canzoni originali. L'ukulele fa immediatamente pensare, almeno chi ha una certa età e un cuore cinefilo, alla frizzante scena di “A Qualcuno Piace Caldo” nella quale è la divina Marylin Monroe a esibirsi nel tipico strumento hawaiano. Ebbene non molto lontano è l'uso che ne fanno i Nostri, un approccio spensierato e divertito, con una certa irriverenza tipicamente labronica a condire di pepe il tutto.

 

Sfrontati e dandy, col loro look demodé, vestito e cravatta nera, camicia bianca, e con in mano quel piccolo e buffo strumento dalle quattro corde, i dieci musicisti hanno la sfacciataggine un po' guascona del viveur con un intenso profumo di anni Sessanta. Non è un caso che il titolo faccia espresso riferimento al capolavoro di Dino Risi, e che ascoltandoli vengano in mente nomi come quello di Nicola Arigliano o di Domenico Modugno, qui omaggiato dalla bella cover di Vecchio Frak che ospita alla voce Appino. Nelle canzoni originali di questo "Il Sorpasso” rivelano una vena cantautorale che ne arricchisce i testi, così nell'iniziale Un giorno come gli altri, il ritmo scanzonato non sminuisce un testo che ci parla della orribile trasformazione che le nostre città stanno subendo: «Non mi riconosco in questa strada che una volta era periferia».

Le atmosfere hawaiane di Perfetto ci parlano di inadeguatezza e Apnea dei tormenti dell'innamoramento. Lo si sarà capito, dietro i ritmi ballerini e l'aria scanzonata i testi affrontano, con la dovuta ironia e leggerezza, la difficoltà del vivere. Completano il disco altre due cover: Fra cent'anni di Piero Ciampi e Tutto fa un po' male degli Afterhours con la voce di Mauro Ermanno Giovanardi, rilette però con i ritmi tropical latini. L'originalità della strumentazione contribuisce a rendere il disco del Sinfonico Honolulu fresco e frizzante. capace di ritagliarsi un ruolo non secondario nel panorama musicale nazionale.

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Thousand souls of revolution

Una formula divertente, innovativa e durevole nel tempo, da cui nasce un disco divertente e in grado di sorprendere

Cimentarsi con il repertorio altrui è un'operazione delicata e spesso rischiosa: è necessaria una buona personalità e una dose consistente di estro per non incappare nel pericolo di impietosi confronti con l'originale e nelle accuse di blasfemia di chiunque ritenga delittuoso ogni tentativo di cambiamento del comune patrimonio culturale.

Pericoli che i Sinfonico Honolulu hanno saputo gestire e capovolgere a loro favore attraverso una formula divertente, innovativa e durevole nel tempo, coinvolgendo una vera e propria orchestra composta da sette ukulele, basso, batteria e voce.
Sin dalla copertina, rivisitazione di "London Calling" dei Clash, con l'inevitabile ukulele al posto del basso di Paul Simonon, "Thousand Souls of Revolution", quarto album di una carriera ricca di sfide e di esibizioni live, è un omaggio alla new wave e al post punk degli anni 70-80, con salti temporali che portano fino ai Black Keys di "Lonely Boy".

Che si peschi dal catalogo di Ultravox, Depeche Mode, Inxs, Joy Division, Ramones o Stranglers, il risultato è allo stesso modo convincente perché riesce a dare nuovi colori a brani immortali, rispettandone le composizioni originali e mettendo in piedi arrangiamenti coraggiosi e ben costruiti.
Per questo "Thousand Souls of Revolution" è un disco divertente e in grado di sorprendere, in cui l’accurato lavoro su ogni singolo brano rende contagiosa la forza dell’entusiasmo.

Reverendo Lys
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