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SINFONICO HONOLULU

Sinfonico Honolulu

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Shake My Mind
(2024 - singolo autoprodotto)

7 ukulele suonati come non avete mai sentito, fino a sembrare synth o chitarre elettriche; l’intreccio dei cori e delle due voci lead complementari su un trascinante groove di basso e batteria; la ricerca di una produzione unica ed asciutta: Shake My Mind

I'm in love! You're my bright light

I'm here, you're a liar

And you will shake my mind

SHAKE MY MIND!

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Carota 
Ruvido, Iasone

Luca Carotenuto

Luigi Iasilli

"Shake my mind nasce come flusso
collettivo di energia, una sera che ci siamo lasciati andare in sala prove.
Ci abbiamo rimesso le orecchie a mente fredda e abbiamo capito che quel nucleo di accordi e riff aveva tutti gli ingredienti per diventare un nostro nuovo brano.
Ci siamo chiesti se ne valesse la pena.
Facciamo musica perché la sentiamo dentro. Molti di noi non sono più ragazzini, ma suonare, stare su un palco ci rende ancora puri, liberi, leggeri.
Suonare ci è indispensabile. Avvicina le nostre distanze, ci insegna, ci guida.
Suoniamo insieme da più di dieci anni e sappiamo come un solo brano originale per una band come la nostra sia un lavoro enorme, faticoso, pericoloso, destabilizzante."

"Shake my mind racchiude molto di quello che abbiamo suonato negli ultimi tre anni. Per cui ci è sembrato naturale approcciare anche la scrittura del testo, pensandolo in lingua inglese, che è quella che caratterizza maggiormente i nostri live.
È una novità per noi,  produrre un brano inedito in una lingua che non è la nostra, lo abbiamo fatto con innocenza e anche incoscienza potremmo dire, perché siamo consci di quanto sia delicato il rapporto tra le parole che si usano e le sfumature del loro  significato."

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Rev. Maua
Maestro

Leonardo Frangioni

Luca Guidi

"Consideriamo Shake my mind un brano molto onesto.
Frutto di un intesa istintiva tra noi e di un lavoro importante in seguito.
La sorpresa che abbiamo provato trovandoci un nuovo brano sulle tastiere dei nostri ukulele, dopo tanto tempo in cui ci siamo dedicati esclusivamente alle reinterpretazioni, ci ha spinto ad andare ancora più a fondo. Abbiamo deciso di autoprodurre il lavoro e registrare quasi tutto in autonomia, sperimentando soluzioni musicali e tecniche, preferendo anche situazione in fase di registrazione poco universali, rendendo in questo modo il lavoro giorno per giorno sempre più nostro."

"Non è semplice scrivere per una band come la nostra, dieci teste che pensano, possono portarti a pensare che stai vivendo un naufragio più che un viaggio, ma siamo gente di mare, e prendendoci i tempi giusti alla fine siamo molto contenti di quello che siamo riusciti a fare."

Shake my mind è il racconto di un legame, che può illuminare e oscurare la nostra volontà in qualsiasi momento.
    È il racconto di un dubbio ma allo stesso tempo di una speranza, della ricerca di se stessi.
   Shake my mind è un esperienza in equilibrio tra quello che desideriamo e ciò che siamo, ciò che ci attrae e ciò che ci abbandona.
   Shake my mind è amore per noi stessi o per gli altri?
   Shake my mind è il nuovo brano del Sinfonico Honolulu"


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Sinfonico Honolulu

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Thousand souls of revolution
(2018)

Una formula divertente, innovativa e durevole nel tempo, da cui nasce un disco divertente e in grado di sorprendere

Cimentarsi con il repertorio altrui è un'operazione delicata e spesso rischiosa: è necessaria una buona personalità e una dose consistente di estro per non incappare nel pericolo di impietosi confronti con l'originale e nelle accuse di blasfemia di chiunque ritenga delittuoso ogni tentativo di cambiamento del comune patrimonio culturale.

Pericoli che i Sinfonico Honolulu hanno saputo gestire e capovolgere a loro favore attraverso una formula divertente, innovativa e durevole nel tempo, coinvolgendo una vera e propria orchestra composta da sette ukulele, basso, batteria e voce.
Sin dalla copertina, rivisitazione di "London Calling" dei Clash, con l'inevitabile ukulele al posto del basso di Paul Simonon, "Thousand Souls of Revolution", quarto album di una carriera ricca di sfide e di esibizioni live, è un omaggio alla new wave e al post punk degli anni 70-80, con salti temporali che portano fino ai Black Keys di "Lonely Boy".

Che si peschi dal catalogo di Ultravox, Depeche Mode, Inxs, Joy Division, Ramones o Stranglers, il risultato è allo stesso modo convincente perché riesce a dare nuovi colori a brani immortali, rispettandone le composizioni originali e mettendo in piedi arrangiamenti coraggiosi e ben costruiti.
Per questo "Thousand Souls of Revolution" è un disco divertente e in grado di sorprendere, in cui l’accurato lavoro su ogni singolo brano rende contagiosa la forza dell’entusiasmo.

Reverendo Lys

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Il Sorpasso
(2015 -santeria, audioglobe)

Otto ukulele, percussioni e basso ed ecco l'originale formazione dei livornesi Sinfonico Honolulu che dopo aver esplorato le potenzialità dello strumento nella reinterpretazione di cover rock internazionali, l'album d'esordio “Absolutely Live”, e la collaborazione con l'ex La Crus Mauro Ermanno Giovanardi per “Maledetto colui che è solo” nel quale reinterpretavano classici della canzone italiana, adesso fanno il grande salto di un album composto principalmente di canzoni originali. L'ukulele fa immediatamente pensare, almeno chi ha una certa età e un cuore cinefilo, alla frizzante scena di “A Qualcuno Piace Caldo” nella quale è la divina Marylin Monroe a esibirsi nel tipico strumento hawaiano. Ebbene non molto lontano è l'uso che ne fanno i Nostri, un approccio spensierato e divertito, con una certa irriverenza tipicamente labronica a condire di pepe il tutto.

 

Sfrontati e dandy, col loro look demodé, vestito e cravatta nera, camicia bianca, e con in mano quel piccolo e buffo strumento dalle quattro corde, i dieci musicisti hanno la sfacciataggine un po' guascona del viveur con un intenso profumo di anni Sessanta. Non è un caso che il titolo faccia espresso riferimento al capolavoro di Dino Risi, e che ascoltandoli vengano in mente nomi come quello di Nicola Arigliano o di Domenico Modugno, qui omaggiato dalla bella cover di Vecchio Frak che ospita alla voce Appino. Nelle canzoni originali di questo "Il Sorpasso” rivelano una vena cantautorale che ne arricchisce i testi, così nell'iniziale Un giorno come gli altri, il ritmo scanzonato non sminuisce un testo che ci parla della orribile trasformazione che le nostre città stanno subendo: «Non mi riconosco in questa strada che una volta era periferia».

Le atmosfere hawaiane di Perfetto ci parlano di inadeguatezza e Apnea dei tormenti dell'innamoramento. Lo si sarà capito, dietro i ritmi ballerini e l'aria scanzonata i testi affrontano, con la dovuta ironia e leggerezza, la difficoltà del vivere. Completano il disco altre due cover: Fra cent'anni di Piero Ciampi e Tutto fa un po' male degli Afterhours con la voce di Mauro Ermanno Giovanardi, rilette però con i ritmi tropical latini. L'originalità della strumentazione contribuisce a rendere il disco del Sinfonico Honolulu fresco e frizzante. capace di ritagliarsi un ruolo non secondario nel panorama musicale nazionale.

Distorsioni Musicali

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Maledetto colui che è solo
(2013 - sam world, audioglobe)

Prodotto da Sam e Mauro Ermanno Giovanardi, distribuito da Audioglobe in collaborazione con Musiche Metropolitane di Luca Zannotti, contiene sia brani inediti firmati da Mauro Ermanno Giovanardi che sue canzoni rivisitate, sia grandi classici di De André, Buscaglione, Ciampi, Celentano e altri autori con incursioni in territori musicali mai esplorati. Il tutto rivestito dal magico suono dell’ukulele del Sinfonico Honolulu, e impreziosito dalla presenza di tanti amici ed ospiti illustri tra cui Nada, Riccardo Tesi, Vincenzo Vasi e Marco Lodoli.

Questa la tracklist di “Maledetto Colui Che E’ Solo”: “Accarezzami Musica” (inedito); “Io Confesso” (M.E. Giovanardi); “Storia D’Amore” (A. Celentano); “Livorno” feat. Nada (P. Ciampi); “Non E’ L’Amore Che Va Via” (V. Capossela); “Solo E Col Sole In Faccia” (Inedito); “Nel Ghetto” (A. Radius); “Ho Visto Nina Volare” (F. De André); “Come Ogni Volta” (La Crus); “Anche Se Non Lo Sai” (Inedito); “Un Cuore a Nudo” (M.E. Giovanardi); “Noi Duri” (F. Buscaglione).

Disco in studio che si avvale della prestigiosa collaborazione di Mauro Ermanno Giovanardi ex La Crus, 

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Absolutely Live

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2011 • il nostro primo e divertentissimo live immortalato su CD con l'ntento di riuscire a catturare l'energia, e la spontaneità scaturita ai nostri concerti sia da parte nostra che del pubblico presente. Il nome è preso in prestito dal doppio vinile dei Doors registrato nel corso di live infuocati ed irripetibili.... non è un caso che Steve ne sia un accanito sostenitore.

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